Non sentirti in colpa quando non è subito gioia. Baby blues e depressione post partum. Parliamone!

Il baby blues e la depressione perinatale è un tema che riamane ancora troppo nascosto. Secondo alcune fonti la depressione post partum colpisce tra il 7 e il 12 % delle neo mamme italiane mentre il baby blues colpisce circa l’80 %.

Le differenze tra baby blues e depressione post parto non sono così delineate ma ci sono delle differenze.

BABY BLUES

Insorgenza dal terzo al sesto giorno dopo il parto e la sensazione è associabile ad una malinconia. I sintomi più comuni sono :

  • Umore variabile

  • Pianto

  • Facile nervosismo

  • Ansia e paura di non farcela

Tuttavia le mamme non perdono la capacità e la voglia di prendersi cura del neonato, di provare gioia e di dormire bene quando si può.

Dopo alcune settimane il disturbo tende ad attenuarsi e a svanire spontaneamente.

DEPRESSIONE POST PARTO

Insorgenza dalla quarta alla dodicesima settimana dopo il parto. Le sensazioni del Baby blues anziché svanire si accentuano e si associano ad altri sintomi quali :

  • Tristezza

  • Disinteresse

  • Mancanza di autostima e di energia

  • Adonia

  • Senso di colpa verso sé stesse per provare fastidio o ostilità nei confronti del bambino

  • Pessimismo

  • Difficoltà di contatto con il bambino talvolta rifiuto dell’allattamento al seno

  • Disperazione

A questi possono aggiungersi altri sintomi non specifici.

Solo l’1% di casi può manifestare una psicosi post parto.

E’ importante ricordare che non è una colpa provare tristezza o sentirsi infelici. Spesso la mamma prova vergogna dei propri sentimenti negativi e tende a soffocarli salvando le apparenze: questo potrebbe rendere cronico il problema per la mamma e favorire l’insorgere di difficoltà nella crescita del neonato (disturbi dell’alimentazione, digestivi, del sonno…).

Se si riconoscono i sintomi è bene parlarne con qualcuno di fiducia in famiglia, con un’amica, una educatrice perinatale/doula, un’ostetrica che poi vi dirotteranno a professionisti del caso se necessario.

FATTORI DI RISCHIO

  • Eventi traumatici durante la gravidanza

  • Predisposizione precedente a depressione, ansia ecc..

  • Familiarità

  • Relazione complicata con il partner, violenza ecc..

  • Parto poco assistito e spersonalizzato

  • Parto con separazione immediata del bambino

  • Mancata assistenza durante il puerperio e allattamento

  • Solitudine

  • Isolamento culturale (donne straniere)

  • Condizioni economiche e sociali critiche

MAMMA, COME PUOI PROTEGGERTI?

E’ utile informarsi sulla fisiologia della gravidanza, parto e post parto. Cercare di non caricarsi di troppo stress durante la gravidanza e vivere serenamente l’attesa, se possibile.

Essere accompagnate durante il percorso da persone fidate ( familiare, amica, educatrice perinatale, doula, ostetrica) dove poter condividere le proprie paure.

Far fluire le emozioni, comprese le lacrime e i pensieri negativi senza paura e liberamente. Non aver paura del giudizio altrui.

Evitare l’assedio di parenti e amici dopo il parto per garantirvi la vostra intimità e il vostro tempo.

Se vi sentite ‘strane’ richiedere aiuto di un professionista che nel caso vi dirotterà ai servizi o alle figure professionali più idonei.

E’ utile sapere che se compaiono i sintomi di Baby blues o depressione pp è utile, se riuscite, continuare ad allattare al seno perché gli ormoni dell’allattamento sono degli antidepressivi naturali e servono a compensare il calo ormonale per la perdita della placenta. Rielabora a casa il pelle a pelle con il tuo bambino, parla con qualcuno di fiducia, frequenta spazi dedicati alle mamme.

Fonti:

  • salute.gov.it

  • nascerebene.ch

Chiedere aiuto è un atto d’amore per te e per il tuo bambino, non è una debolezza.