Perché fare attività con i bambini?
Fin dai primi giorni di vita nella pancia della mamma il bambino sperimenta sensazioni sensoriali.
Stimolare il bambino dal punto di vista sensoriale permette di mantenere un contatto con il reale, percepire le forme, i pesi, le consistenze, i sapori e gli odori. Ci sono vari tipi di attività in base alle fasce d’età e in base a cosa si vuole far sperimentare al bambino.
La prima attività che si può fare con un bambino appena nato è restare ad osservarlo, mentre si approccia e si relaziona alla mamma e, poi, al mondo.
Quando cominciare a proporre attività ai bambini?
Il mio consiglio è quello di attendere senza forzare i tempi. Già il “mettersi in relazione” è un’attività che impegna molta energia in un neonato.
Nei primi mesi, la voglia di fare della mamma è maggiore di quella che è la reale necessità del bambino di essere impegnato in qualcosa.
Tuttavia esistono della attività che si possono proporre al bambino in questa fascia d’età.
Cosa significa essere educatrice?
Da quando ho messo piede in questa professione spesso mi sono trovata di fronte a questa domanda e ogni volta mi mandava in crisi.
Ci sono due cose da tenere in considerazione prima di proporre attività ai bambini : la noia e la soglia di attenzione.
Il cambio pannolino è sempre associato ad un momento di cura delicato, dolce con scambi di sguardi e coccole.
Per i primi mesi è così, ma poi cosa succede verso i 12 mesi?
Nella mia esperienza di lavoro educativo al nido ho avuto modo di osservare e conoscere diversi approcci educativi e di cura.
Il desiderio di costruire qualcosa per un neonato, può essere compensato con la costruzione di qualcosa.
Il primo mobile da presentare ad un neonato è il Munari Mobile.
Il cesto dei tesori è una tecnica ludica sperimentata trent’anni fa da Elionor Goldshmied, una psicopedagogista britannica e rivolto ai bambini dai 6 ai 10 mesi d’età.
Lasciare una traccia è il primo obiettivo che dovremmo porci quando decidiamo di avvicinare il bambino al “disegno”.